L’Istituto Espresso Italiano (IEI) ha voluto fotografare il ruolo delle donne nell’industria del caffè. Abbiamo intervistato alcune delle professioniste che lavorano aziende associate.

Oggi parliamo di questo tema con Giulia Monti, CFO Direttore finanziario di Ims Filtri industria materiali Stampati spa e E&B Lab.

Cosa ami di più della tua professione nel mondo dell’espresso?

Il mio ruolo come titolare di un’azienda storica che fa parte della filiera del caffè è estremamente stimolante.

Ho la fortuna di appartenere a questo mondo, costituito da persone e imprese appassionate all’espresso, sostenute sia da una profonda storia che da una spinta innovativa di ricerca e sviluppo verso il futuro rivolta all’internazionalizzazione e allo scambio culturale, esperienziale e gustativo.

Per tanto ciò che amo maggiormente è il costante interscambio e approfondimento della materia caffè nel mondo.

Come pensi si possa fare cultura dell’espresso in modo più efficace?

Molto spesso si beve “un caffè” come gesto abitudinario senza prestare attenzione a qualità e aromi.

Bisognerebbe quindi riuscire a sollecitare maggiore curiosità in quanto le varie sfumature dell’espresso, suscitano interesse in qualsiasi latitudine.

Non appena si iniziano a descrivere sentori e varianti ritrovabili in tazza l’interlocutore inizia a voler capire e magari assaggiare gusti che non credeva potessero esistere nella bevanda che conosce da sempre.

Pensi che il mondo del caffè valorizzi abbastanza le donne?

Il ruolo della donna in questo ambito non è ancora valorizzato a sufficienza, ma ci sono diverse figure influenti poste in posizioni chiave.

Giovani e vecchie generazioni di donne si affermano grazie a competenze e professionalità.

La mia speranza per il futuro è che non si parli più di genere (uomo/donna ecc.), bensì di persone, in cui ogni singolo individuo rappresenti un elemento importante in grado di apportare il proprio contributo a questo piccolo grande mondo di amanti dell’espresso.

Giulia Monti.jpg